PER NON FARLI PIU' SCAPPARE
Nessuno se lo poteva immaginare di rivevere l'invito
Per un incontro inaspettato così ben organizzato
In quella sala tutta rossa
Quei camici bianchi degli studenti di quest'anno
Si confondevano col bianco dei capelli
Di quelli che giovinetti c'erano stati una volta
Sì, ma più di mezzo secolo fa
A vederli ora tutti insieme così
Uno a fianco all'altro
A noi donne che li guardavamo
Sembravano una classe di ragazzi
Pronti per la recita di fine d'anno
Loro non potevano vedersi allo specchio
Ma era proprio una bellezza guardarli
La fisionomia di ognuno era diversa dall'altro
Ma l'emozione che faceva loro luccicare gli occhi
Era la stessa per tutti
Quando poi seduti a tavola
Al momento di mangiare e bere
Ognuno cominciò a raccontare della sua vita
Famiglia lavoro figli nipoti
Come nella poesia Aspettando l'incontro
Allora l'emozione della mattinata
Non gliel'ha fatta più a rimanere dentro gli occhi
E si è sciolta in lacrime
Di chi parlava e di chi ascoltava.
Erano lacrime di contentezza perché
Dopo mezzo secolo che non si vedevano
Questi begli uomini sessantottini
Potevano parlare viso a viso
Coi vecchi compagni di scuola.
E fu così che racconto dopo racconto
Si cominciò a ricucire quel filo dei ricordi
Che per buona parte dei presenti si era solo allentato
Quando l'ultimo giovane sessantottino
Finì di raccontare della sua vita
Tutti i presenti e le donne in prima fila
Capirono che quel filo del ricordo
Si era ricucito, o meglio,
Si era proprio attorcigliato
Stringendoli tutti l'uno all'altro
Per non farli più scappare